Anna Dall Ava

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La luce scritta da Anna Dall’Ava:

La mia prima reflex l’ho regalata, era un regalo importante. Un sogno che ho messo in mani, per me in quel momento erano importanti; rimase per molto tempo in un armadio, usata di tanto in tanto per le foto di famiglia.
Questo fu il destino di quella reflex a pellicola, per diversi anni.
La storia prese una svolta diversa durante un’estate torrida e complice fu un mercatino dei libri usati; vagando tra pile di libri  più o meno vecchi, trovai di manuali di fotografia. Li presi in mano e non li lasciai più: cominciai a leggere quello stesso pomeriggio pagine su pagine su pagine e la reflex a portata di mano. Non ci capivo un granché, leggevo e rileggevo e leggevo di nuovo; i primi esperimenti, i primi fallimenti, i primi risultati.
Arrivò il momento in cui lei, la Fotografia divenne la mia ancora di salvezza, il rifugio dei miei pensieri, il mondo magico che interpretava il mio inconscio, in cui il dettaglio era la chiave di lettura, la prospettiva diversa, la dimensione dell’anima. Ritornò anche la musica, anche lei dopo essere a lungo rimasta relegata in un angolo di quel vecchio armadio. E con la musica i dettagli presero il nome delle emozioni cantate, mani che accarezzano i tasti del piano, corde che vibrano al tocco delle dita, ritmi che trascinano.
Un continuo evolversi cercando dettagli nuovi e prospettive diverse, cogliere quel particolare che gli altri trascurano, regalare un po’ di quello sguardo ai distratti, catturare quelle frazioni di secondo che si chiamano emozioni, talmente fugaci da passare inosservate.
Catturare quell’attimo che fugge, quella luce, quell’espressione che si rivela su un volto e ne descrive l’anima e fissarli in un’immagine, rendere visibile e duratura l’emozione stessa, il pensiero, l’istante.

Riferimenti:

Per informazioni sulle fotografie presentate o altre iniziative di Anna Dall’Ava, visitare il sito, disponibile a breve, all’indirizzo web:  www.annadallava.it